venerdì 3 gennaio 2014

DIVISI DAL TEMPO




"Coscienza" e "Presenza" sono più o meno la medesima cosa, per questo nello gnosticismo la coscienza presente viene associata alla "vigilanza", ma cerchiamo di capire qual'è il senso di vigilanza attraverso il contesto della realtà.
La coscienza quando si incarna, quando l'anima emana se stessa nel corpo, va incontro ad alcuni fattori che definiremo "divisori". L'anima al di là della realtà, dell'incarnazione è androgina, ma ciò non si riferisce ad un'androginia sessuale ma ad un'androgia in tutti i sensi, e che quindi riguarda tutta la dualità, in tutti i suoi molteplici e differenti aspetti. 
 
Questi aspetti possono essere divisi in: maschile/femminile, razionale/irrazionale, male/bene, luce/buio, flessibile/inflessibile, ecc. Ma in questo caso vorrei prendere in esame l'aspetto del tempo, per cercare di scoprire in che modo il tempo divide l'anima all'interno del corpo e della realtà, ma prima dovremmo chiederci cos'è il tempo.

L'idea che abbiamo del tempo è legata al ciclo solare e non solo; è' sopratutto legata alla concezione di passato, presente e futuro.
La coscienza nella sua integrità iniziale, pre-incarnata, si trova in una zona di non località, priva di spazio e di tempo: l'etere. Una volta incarnata, l'anima entra in un dominio che non le consente più questa uni-dimensionalità e la induce verso un settore in cui il tempo e lo spazio determinano tutti i suoi aspetti. Immaginate di far passare la luce attraverso un prisma, e vedrete una delle tante analogie che si rifanno al processo di incarnazione dove esattamente come per la luce che si divide in 6 colori, l'anima si divide in 6 aspetti sottostanti rispetto al settimo, che attribuiamo alla coscienza, all'anima nella sua forma androgina ed eterica, e nello stesso ordine rispetto all'arcobaleno naturale.

Quindi in questo dominio dimensionale, la coscienza viene divisa, ovvero, la sua "attenzione" viene frammentata, dispersa. Una parte di questa attenzione viene impiegata per rovistare il passato o per inglobarlo nel presente. L'altra invece viene spostata nel futuro, attraverso sogni e ambizioni che ci vedono oltre il momento presente e quindi ci dislocano da esso in favore di questi "progetti".
Quando chiesero a John Lennon cosa pensasse fosse la vita, lui rispose: " La vita è quella cosa che ci sfugge via dalle mani mentre stiamo pensando al futuro."; quindi, come anche il nostro caro John voleva intendere, l'attenzione rivolta al futuro può dislocare la coscienza dal momento presente, tanto quanto può farlo il passato.
Quindi se paragoniamo tutto questo al concetto di "vigilanza" scopriremo che la coscienza non vive pienamente nel presente ma viene strattonata e spezzata all'interno di un tira e molla che non le consente di essere integra e attenta alla dimensione in cui scorrono i veri "pericoli" e le vere "opportunità", e quindi viene dispersa in una perpetua altalenanza che ci sconnette dal nostro potenziale animico in termini di integrità e quindi di "concentrazione spirituale".
Pochi sanno, ad esempio, che sono proprio le persone di successo ad avere non pochi problemi di ansia e finire dagli strizza cervelli, perchè mantenendo l'attenzione sulla carriera questo porta ansie dovute alla disattenzione nei confronti di se stessi, su cui ruota ogni tipo di insanità conosciuta e meno conosciuta, come per il materialismo.
Quando la coscienza è presente e quindi "vigile", vuol dire che ha canalizzato tutta la sua attenzione, tutta la sua energia, nel momento presente. Il momento presente è quello spazio, quella porta che ci collega con tutto il resto, e che pertanto, si attiene anche alle regole dell'esoterismo, poichè l'eterico è legato al presente e non al passato o al futuro, che sono di fatto dimensioni illusorie. L'attenzione rispetto al presente, l'essere presenti a se stessi, riguarda la riunificazione di questi aspetti che vengono tesorizzati e "alchemizzati" nel "qui e ora".
Possiamo renderci conto quindi di come passato e futuro siano dimensioni inesistenti e come la realtà sia in fondo un passato "congelato"; false concezioni dell'essere che smantellano l'anima depotenzialndola. Ancor peggio l'uomo è spinto a credere fermamente nella realtà che di fatto è una manifestazione "passata" rispetto al momento presente, anche tenendo conto del funzionamento della vista e del comportamento degli atomi.
Il concetto stesso di spazio ci da un'idea di grandezza che non si attiene alle metodiche dello spirito e che vede nel proprio sè ogni forma di "grandezza" e ingloba tutto il tempo e tutto lo spazio in un unico vastissimo punto, lo stesso punto dove risiedono l'anima e "Dio". 
Tenendo conto di ciò provate ad immaginare a quanto possa essere importante la preghiera e come questa serva proprio a ricanalizzare efficacemente sogni e speranze nel momento presente.

Gabriele Sortino


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